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Castel Nuovo – Maschio Angioino di Napoli – La storia e le informazioni utili per visitarlo nel 2022

by jp4aati9

La costruzione del Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, iniziò nel 1279, sotto il regno di Carlo I d’Angiò, su progetto dell’architetto francese Pierre de Chaule. Gli Aragonesi lo ampliarono e fortificarono abbassando le torri, aggiungendone una quinta e ispessendo le mura perimetrali

Per la sua posizione strategica il nuovo castello rivestì non solo le caratteristiche di una residenza reale ma anche quelle di una fortezza.

Come visitare il Maschio Angioino – Castel Nuovo – Prezzo del biglietto, orari e prenotazioni nel 2022

L’accesso al complesso monumentale di Castel Nuovo – Maschio Angioino di Napoli avviene esclusivamente attraverso il sistema online di prenotazione denominato “SI.Ri.P.ARTE – Sistema Ricezione Prenotazioni per l’Arte” che consente di evitare assembramenti o lunghe attese all’ingresso.

Castel Nuovo/Maschio Angioino è aperto nel 2022 dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 18:30. I visitatori possono scegliere tra 7 turni d’ingresso, ognuno per un numero massimo di 60 partecipanti, secondo i seguenti orari: 08.30, 10.00, 11.30, 13.00, 14.30, 16.00, 17.00

Il link per prenotarsi e RIPARTIRE è:
http://castelnuovo.comune.napoli.it/

Per prenotazioni dedicate esclusivamente a guide turistiche per itinerari della fortezza in Castel Nuovo:
http://ingressi.comune.napoli.it/castelnuovo/richiesta-spazi/

Il prezzo del biglietto d’ingresso per il 2022 è di 6,00 euro (Minori di anni 18 e ultrasessantenni: gratuito). Numero massimo di ingressi per turno: 60. Percorso solo Museo Civico (senza guida). Tempo di visita: circa 1 ora e 30 minuti.

La storia di Castel Nuovo – Maschio Angioino

Il “Castrum Novum”

Fin dall’inizio esso venne chiamato “Castrum Novum” per distinguerlo da quelli più antichi: Castel dell’Ovo e Castel Capuano.

Vari restauri l’hanno riportato alla sua forma quattrocentesca. Castel Nuovo presenta ora una pianta trapezoidale, caratterizzata agli angoli da imponenti torri cilindriche merlate, quattro di piperno ed una di tufo.

L’area del cortile è formata da elementi catalani come il porticato ad arcate ribassate e la scala esterna in piperno che conduce alla Sala dei Baroni.

La facciata principale, sul lato ovest, comprende tre torrioni: da sinistra a destra la Torre di San Giorgio, la Torre di Mezzo e la Torre della Guardia.

Fra la Torre di Mezzo e quella di Guardia, per celebrare il vittorioso ingresso di Alfonso I d’Aragona nella città di Napoli, fu innalzato un grandioso Arco di trionfo di marmo bianco d’epoca rinascimentale, realizzato verso il 1452, su disegno di Francesco Laurana.

L’ingresso è espressione del Rinascimento del Mezzogiorno d’Italia

Il monumentale ingresso è una delle più notevoli espressioni artistiche del Rinascimento del Mezzogiorno d’Italia: è formato da due arcate sovrapposte, inquadrate da colonne binate e sormontate da attici ricchi di statue e rilievi, culminando nella preziosa lunetta di coronamento.

Sotto l’arco inferiore si trova il portale che, sovrastato da un bassorilievo con l’incoronazione di Alfonso I, immette in un vestibolo dalla volta stellare, da cui si accede al cortile quadrilatero.

Bassorilievo con l’incoronazione di Alfonso I

Di fronte all’entrata è posta la chiesa di Santa Barbara, con un portale rinascimentale ornato da una Madonna di Francesco Laurana del 1471 e da un rosone traforato.

Una scala esterna conduce poi alla sala dei Baroni coperta da una bellissima volta stellata a costoloni e dotata di un magnifico camino.

Castel Nuovo diventò centro direzionale della città e del regno meridionale accogliendo nei dintorni le dimore dei duchi di Durazzo, dei principi di Taranto e dell’intera corte.

Il Maschio Angioino fu frequentato da personaggi eminenti: accolse papa Celestino V, che vi soggiornò fino all’abdicazione e ospitò il conclave per l’elezione del successivo pontefice, Bonifacio VIII.

Durante il regno di Roberto d’Angiò il Castello divenne un centro di cultura dove soggiornarono artisti, medici e letterati fra cui Petrarca, Boccaccio e Giotto, che nel 1332 venne chiamato dal re ad affrescare la Cappella Palatina.

Agli Angioini successero gli Aragonesi che avviarono il restauro di Castel Nuovo, affidato dal re Alfonso d’Aragona  che vi aveva fissato, come i predecessori, la sua dimora reale, all’architetto catalano Guillem Sagrera. Questi ridisegnò quasi totalmente la planimetria dell’edificio dotandolo di una pianta trapezoidale irregolare e trasformò le torri, che avevano pianta quadrata, in pianta circolare e le rivestì in piperno.  Anche gli interventi ornamentali di Bartolomeo Prats, Antonio Frabuch e Antonio Gomar impressero agli interni del castello atmosfere di tradizione catalana.

Con gli Aragonesi si passa dal medioevale castello-palazzo alla fortezza di età moderna, adeguata alle nuove esigenze belliche; la zona intorno al Castello perde così il carattere residenziale che aveva con gli Angioini.

La struttura della costruzione aragonese risulta senz’altro più massiccia rispetto a quella angioina e rispecchia abbastanza fedelmente quella attuale, scaturita dai lavori di risanamento dei primi anni del XX secolo.

Alla fine del XV secolo i Francesi subentrarono agli Aragonesi; tale presenza non durò per molto tempo, in quanto i Francesi furono sostituiti a loro volta dai viceré spagnoli ed austriaci. Durante il periodo vicereale (1503-1734), le strutture difensive del castello, adibito ad un uso prettamente militare, vennero ulteriormente modificate.

Con l’avvento di Carlo III di Borbone che sconfisse l’imperatore Carlo VI nel 1734, il castello venne circondato in varie epoche da fabbriche di ogni genere, depositi ed abitazioni.

Per il suo valore simbolico Castel Nuovo fu saccheggiato durante la rivoluzione della Repubblica napoletana del 1799.

Con l’Unità d’Italia la cinta bastionata esterna fu abbattuta.

Attualmente il complesso monumentale viene destinato ad un uso culturale ed è, tra l’altro, sede del Museo Civico.

L’itinerario museale si articola tra la Sala dell’Armeria, la Cappella Palatina o di Santa Barbara, il primo ed il secondo piano della cortina meridionale, a cui si aggiungono la Sala Carlo V e la Sala della Loggia destinate ad ospitare mostre ed iniziative culturali.

foto di Alfredo Valente


fonti: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1372

Per contatti e informazioni:

Ufficio Coordinamento di Castel Nuovo p. 1, Torre dell’Oro
Telefono: 0817957701/03
e-mail: beni.culturali@comune.napoli.it

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