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Il Duomo di Napoli – Cattedrale di S. Maria Assunta

by jp4aati9

La Cattedrale metropolitana di Napoli, ufficialmente dedicata alla Madonna dell’Assunta, ma popolarmente intitolata a San Gennaro, è una basilica monumentale nonché duomo e sede dell’arcidiocesi della città di Napoli.

Il duomo ingloba altri due edifici di culto sorti autonomamente rispetto alla cattedrale: la basilica di Santa Restituta, che custodisce il battistero più antico d’Occidente, quello di San Giovanni in Fonte, e la reale cappella del Tesoro di San Gennaro, che conserva le reliquie del santo patrono della città.

Ha un grande valore artistico per la sovrapposizione di più stili, dal gotico puro del Trecento fino al neogotico ottocentesco. E’ importante anche sotto un profilo culturale, poichè ospita tre volte l’anno il rito dello scioglimento del sangue di san Gennaro.(il primo sabato del mese di maggio, il 19 settembre il 16 dicembre).

Esterno

La facciata del duomo fu ricostruita più volte nel corso dei secoli: quella attuale fu rifatta in stile neogotico da Errico Alvino alla fine dell’Ottocento e inaugurata nel 1905.

La facciata presenta una struttura con tre portali gotici e tre cuspidi, ornate da sculture in marmo, in corrispondenza di ognuna delle tre navate. In corrispondenza di quella centrale, entro un rosone cieco, si trova la statua del Cristo Benedicente. 

Nel progetto di Alvino fu previsto l’inserimento di opere risalenti ai lavori di rifacimento di inizio Quattrocento. Infatti il portale centrale, sostenuto da leoni consumati dal tempo di Tino di Camaino, così come i due portali laterali, in stile gotico internazionale, pressoché originali, sono dello scultore Antonio Baboccio da Piperno. 

Questo artista eseguì nella lunetta centrale anche le sculture dei Santi Pietro e Gennaro ed il Cardinale Minutolo adorante, ai lati della Madonna col Bambino ancora del Camaino. Nella facciata si aprono inoltre cinque finestre, anch’esse in stile gotico.

La facciata fu danneggiata durante la seconda guerra mondiale e restaurata nel 1951; subì danni anche in occasione del terremoto del 1980, ma un restauro integrale fu eseguito nel 1999.

Dei tre portali, per tradizione, quello di destra viene aperto solo in occasioni particolari, come durante le festività per san Gennaro.

L’interno

L’interno presenta una pianta a croce latina. E’ un’aula suddivisa in tre navate con cappelle laterali. Le tre navate sono separate da una sequenza di otto pilastri per lato, in cui sono incorporati fusti di antiche colonne romane, sulle quali poggiano gli archi ogivali, decorati a stucco e marmo.

La navata centrale

La navata centrale, lunga circa 100 m ed alta circa 35 m, è coperta dal ricco soffitto a cassettoni secentesco intagliato e dorato che ospita cinque tele

Duomo di Napoli – Navata centrale – foto di Alfredo Valente

Sulle pareti della navata ci sono dipinti di Luca Giordano raffiguranti Apostoli e Dottori della Chiesa, sulla fascia superiore, ed i Santi patroni di Napoli nella fascia inferiore.

Sui sedici pilastri sono sistemate le edicole con i busti dei primi sedici vescovi della città, scolpiti tra il Seicento e il Settecento.

Controfacciata

Sulla controfacciata sono collocati i sepolcri di Carlo I d’Angiò, re di Napoli, di Carlo Martello d’Angiò, re d’Ungheria, e di sua moglie Clemenza d’Asburgo. I sepolcri furono commissionati a Domenico Fontana nel 1599 in sostituzione degli originali trecenteschi andati distrutti a metà del Cinquecento.

Sotto l’arcata di ogni lato più prossima al transetto si trovano le due cantorie lignee barocche ospitanti gli organi. Sotto la cantoria di destra un pulpito barocco, sotto quella di sinistra il baldacchino gotico della cattedra episcopale del Trecento, in parte danneggiato nel XVII secolo.

Gli organi
Gli organi del duomo sono due. Quello maggiore, costruito nel 1974 e poi restaurato nel 2009 dispone di 85 registri con oltre 5000 canne; l’organo corale dispone di 19 registri con circa 1000 canne.

Fonte battesimale

Nell’intercolumnio fra la navata centrale e la prima campata della navata di sinistra è il fonte battesimale in parte di provenienza ellenistica, nella parte inferiore e in parte barocco, datato 1618, nella parte superiore, in bronzo ed in marmi policromi. La stessa campata, inoltre, è l’unica che mantiene tuttora il suo aspetto gotico originario.

Navate laterali

Nelle navate laterali il duomo ospita dieci cappelle (cinque per lato) e altari che testimoniano l’evoluzione scultorea e pittorica della città, dal XIII al XIX secolo.

Navata di sinistra

Nella navata di sinistra oltre alle cappelle laterali sono presenti monumenti funebri, sculture ed altari posti lungo la parete.
La terza cappella di sinistra è la basilica di Santa Restituta che costituisce il più grande ambiente del duomo, nonché la più antica basilica di Napoli essendo stata eretta nel IV secolo.

Duomo di Napoli – Basilica di Santa Restituta – foto di Paolo Valente

Duomo di Napoli – S. Maria del principio – opera di Lello da Orvieto (1322) – foto di Paolo Valente

E’ un esempio di architettura paleocristiana. Si presenta con un’aula a tre navate divise da colonne di spoglio. L’edificio è stato modificato nel Seicento a causa di un terremoto. Qui sono conservate opere di Luca Giordano e varie sculture trecentesche. Dalla basilica si accede al battistero di San Giovanni in Fonte.

Dopo la quinta cappella, in fondo alla navata e prima del transetto, si apre l’accesso agli scavi archeologici del duomo.

Navata di destra

Anche la navata di destra si caratterizza per la presenza di cinque cappelle, di diversi altari e monumenti funebri lungo le pareti.
Nella seconda, cappella del Crocefisso, monumenti, due dipinti del Settecento e due monumenti funebri della famiglia Caracciolo di Tino di Camaino. Sulla parete principale un crocifisso ligneo databile al XII secolo.

Anche qui la terza cappella costituisce un grande luogo a sé stante. Nato da un ente (Deputazione) rappresentante il popolo napoletano, non appartiene di fatto alla giurisdizione della Curia vescovile.
La reale cappella del Tesoro di san Gennaro è un esempio di architettura barocca napoletana e fulcro della pittura emiliana a Napoli.
Il cancello in ottone venne ideato dal Fanzago che realizzò anche il busto bifronte di San Gennaro.

L’interno è a croce greca. L’antico busto reliquiario di San Gennaro del 1305 è di scuola francese. Alle spalle dell’altare di destra della cappella si apre infine un passaggio che conduce alla sacrestia ed alla cappella della Conciliazione.
La quarta cappella è chiamata delle Reliquie perché ospita tutte le reliquie della città appartenenti ad enti religiosi soppressi.
La quinta cappella è infine dedicata ai Santi Tiburzio e Susanna; domina al suo interno il grande monumento funebre al cardinale Francesco Carbone, eseguito nel 1405 da Baboccio da Piperno.

Transetto
Il transetto, più alto rispetto alla navata centrale, è stato fortemente modificato durante i restauri del XIX secolo, che gli hanno donato l’attuale veste neogotico-barocca. Anch’esso è coperto dal soffitto a cassettoni ligneo e dorato seicentesco.

Lungo le pareti, inoltre, continuano le figure dei Santi patroni di Napoli di Luca Giordano iniziate nella navata centrale, completate in due scene da Francesco Solimena. Nel transetto si aprono otto cappelle laterali.

La zona absidale
L’attuale aspetto dell’abside è frutto dei lavori cinquecenteschi e settecenteschi che hanno cambiato l’originaria struttura poligonale gotica. Nei restauri condotti a partire dal 1714, la volta fu abbassata e il presbiterio allungato sino ad occupare parte del transetto. Nell’altare maggiore sono custodite le reliquie dei santi Agrippino, Acuzio ed Eutiche. Esso è sovrastato dalla scultura raffigurante l’Assunta, di Pietro Bracci, scultore noto per il gruppo statuario al centro della fontana di Trevi), realizzata nel 1739 e chiaramente ispirata alla berniniana cattedra di San Pietro, e dall’antico Crocifisso duecentesco.

Il presbiterio

Il presbiterio è situato su due livelli e delimitato da balaustre barocche in marmi policromi. Agli estremi della parte inferiore, in cui trova luogo l’ambone, sono due colonne in diaspro rosso. Al centro di quella superiore, invece, il moderno altare maggiore, consacrato il 27 aprile 2012 e costituito da un blocco di marmo bianco decorato da due bassorilievi,
Vicino alla balaustra, quasi al centro del transetto, tramite una doppia rampa di scale a scendere si accede alla cappella del Succorpo, esempio di architettura rinascimentale. Alcuni studiosi attribuiscono il progetto a Bramante.

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