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Cetara, il borgo della Costiera Amalfitana famoso per la colatura di alici e il tonno

by jp4aati9

Cetara è una cittadina della costa d’Amalfi di circa 2.200 abitanti, a pochi km da Vietri sul Mare (provenendo da Salerno). Dista 10 Km dal capoluogo Salerno, 16 Km da Amalfi e 49 km da Napoli.

Le origini

Le origini di Cetara risalgono forse all’Alto Medioevo.

Durante l’Evo Antico il suo territorio, quasi completamente disabitato, apparteneva alla giurisdizione della città etrusca di Marcina, coincidente molto probabilmente con Vietri sul Mare.

L’insediamento marinaro dovette costituirsi nella seconda metà del IX secolo, quando si stabilì in quella località una colonia di Saraceni, cacciati poi verso la fine di quel secolo.

Nel 1030 i cetaresi pagavano lo ius piscariae all’arcivescovo di Amalfi, mentre nel 1120 il duca Guglielmo assegnava al monastero benedettino di Erchie il diritto alla riscossione della decima che si pagava per l’attività della pesca nel mare di Cetara.

Cetara (Salerno) -foto di Alfredo Valente

Verso il 988 era già aperta al culto la chiesa di S. Pietro Apostolo, intorno alla quale cominciò a svilupparsi l’insediamento sul mare e sulle colline vicine.

Nel Medioevo la parte orientale del territorio di Cetara apparteneva al principato longobardo di Salerno, mentre quella occidentale era inserita nel tenimento del ducato romanico-bizantino di Amalfi.

Il paesaggio di quelle zone era caratterizzato da boschi, castagneti, la maggior parte dei quali appartenevano all’aristocrazia amalfitano-atranese e al monastero di S. Maria e S. Benedetto di Erchie.

L’irregolare conformazione della costa costrinse gli antichi cetaresi alla realizzazione di terrazzamenti sostenuti da muri a secco, denominati ancora oggi macerine, su cui furono impiantati frutteti, vigneti, limoneti. Spontaneo cresceva invece l’ulivo.


Attività marittime e commerciali

I cetaresi, come tutti gli abitanti del ducato di Amalfi, partecipavano alle attività marittime e commerciali del piccolo Stato costiero. Così, imbarcati sulle navi della repubblica, i marinai cetaresi contribuivano al ciclo triangolare del commercio amalfitano, che aveva quali vertici l’Italia meridionale, l’Africa settentrionale, l’impero di Bisanzio.


Al tempo della repubblica marinara, inoltre, i migliori pescatori della Costa risultavano essere proprio i cetaresi, il cui mare era molto pescoso; nelle acque di Cetara e del litorale limitrofo si pescavano dentici, cernie, murene. Altre qualità di pesce catturate con le reti erano i tonni, i palamidi, gli sgombri.

Per la loro pesca si organizzava la tonnara che consisteva in una parete di reti massicce di canapa e sparto, sostenute a galla da una gran quantità di sugheri e fermate nel fondo con mazzere legate a grosse gomene e ancore.

Cetara (Salerno) -foto di Alfredo Valente

La torre

Cetara è protetta a nord dal monte Falerzio, mentre a sud, dalla parte del mare, aveva un muro di cinta lungo il quale sorgevano edifici con torri e fortificazioni.

La difesa del litorale fu potenziata nel XVI secolo con la costruzione di una torre vicereale, che, dopo lo sbarco dei Turchi nel 1534, venne a far parte di un sistema di fortificazione formato da 400 torri che copriva buona parte delle coste dell’Italia meridionale.

Cetara (Salerno) – foto di Alfredo Valente

All’originale nucleo angioino della torre, di forma cilindrica, fu aggiunta la sopraelevazione “a doppia altezza” del periodo aragonese. Altri cambiamenti ha subito poi nei secoli successivi fino all’aggiunta di due piani alla fine del 1800 che hanno stravolto in parte la struttura aragonese.

Nel Medioevo la parte orientale del territorio di Cetara apparteneva al principato longobardo di Salerno, mentre quella occidentale era inserita nel ducato romanico-bizantino di Amalfi..

Cetara è legata alle attività della pesca e perciò conserva il suo fascino di borgo marinaro. Il legame con il mare è molto forte: il nome potrebbe derivare da “Cetaria”, (tonnara in latino), o da “cetari”, i pescatori o commercianti di tonni.

Tonno ed alici sono protagonisti della cucina di Cetara. Piatto tipico gli spaghetti conditi con la colatura d’alici che è ottenuta dalla fermentazione di alici marinate in appositi contenitori e forse richiama il Garum, la salsa di pesce usata nell’antica Roma.

Come arrivare

In auto

da Napoli, prendere l’Autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno, uscire all’uscita ‘Vietri’ (uscita di Vietri sul Mare) e proseguire per la S.S. 163 Amalfitana, in direzione Amalfi.

da Salerno, seguire le indicazioni dal centro della città per la Costiera Amalfitana. Imboccare la S.S. 163 Amalfitana in direzione Amalfi (subito dopo il centro di Vietri sul Mare).

In treno

Le stazioni ferroviarie più vicine sono:

la stazione FS di Vietri sul Mare (da cui transitano solo treni locali ossia i regionali provenienti da Napoli o da Salerno); dalla stazione, a piedi o in taxi, arrivare al centro di Vietri e da qui prendere l’autobus SitaSud in direzione Amalfi.

oppure

la stazione FS di Salerno, a circa 9 km. Dalla stazione di Salerno, prendere il bus SitaSud in direzione Amalfi.

fonti: https://www.comune.cetara.sa.it/index.php?action=index&p=10213

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