Alcuni borghi della Campania sono diventati delle città fantasma: il più celebre è Roscigno Vecchia, scopriamo anche gli altri.
La Campania custodisce, oltre alle sue celebri bellezze naturali e culturali, anche luoghi dimenticati dal tempo: piccoli borghi e paesi abbandonati che punteggiano l’entroterra e le zone montuose. Queste aree, un tempo vive e abitate, sono oggi testimoni silenziose di un passato che si è lentamente dissolto, spesso a causa di eventi naturali, crisi economiche o spostamenti demografici.

Per gli amanti del mistero e delle atmosfere suggestive, esplorare queste città fantasma è un’esperienza affascinante. I ruderi e le strade deserte raccontano storie antiche e lasciano spazio all’immaginazione. In Campania ne esistono alcune che sono davvero da scoprire e una di queste, Roscigno Vecchia, ha anche una storia molto romantica da raccontare, quella dell’ultimo abitante.
Il fascino di Roscigno Vecchia
Roscigno Vecchia, soprannominata la “Pompei del 2000”, è un affascinante borgo medievale oggi completamente disabitato, dichiarato Patrimonio mondiale dell’Unesco. Situata nel cuore montuoso del Cilento, ai piedi dei Monti Alburni, questa frazione conserva intatta l’architettura originale, inclusa anche una suggestiva e meravigliosa chiesetta del Settecento.

A causa di frequenti frane, il borgo fu abbandonato a partire dal 1902, in seguito a due ordinanze del Genio Civile, che costrinsero la popolazione a trasferirsi nella vicina Roscigno Nuova. Questo borgo oggi disabitato completamente è un museo a cielo aperto, spesso utilizzato come set cinematografico, e fa parte del Parco Nazionale del Cilento, anch’esso riconosciuto dall’Unesco.
L’ultimo abitante di Roscigno Vecchia
Dicevamo che oggi Roscigno Vecchia è totalmente disabitata: Giuseppe Spagnuolo, l’ultimo custode di questo borgo fantasma nel cuore del Cilento, in provincia di Salerno, è venuto a mancare a gennaio 2024. Aveva 76 anni e viveva da solo tra le case abbandonate, senza acqua corrente né servizi, ma circondato dalla memoria e dalla bellezza silenziosa di questo borgo.

Amava farsi chiamare “Libero” ed era rimasto l’ultimo custode di un paesino che fino a qualche anno fa di residenti ne contava “ben” quattro. Dopo un ricovero all’ospedale “Ruggi” di Salerno, è venuto a mancare a causa di una grave emorragia interna. Oltre che custode, era una vera e propria guida per quanti volevano visitare questo borgo abbandonato.
L’uomo raccontava con orgoglio il passato del paese ai turisti che ogni tanto si avventuravano tra le rovine romantiche del centro storico. Viveva nutrendosi di frutta e verdura, con uno stile di vita semplice e genuino, conducendo un’esistenza quasi da eremita, e a lui si erano interessati in molti: nel 2015 fu anche protagonista del videoclip “E continuo” di Enzo Gragnaniello.
Gli altri borghi abbandonati della Campania
Sempre nel Cilento, si trova un altro borgo abbandonato, quello di Romagnano al Monte: di origini medievali, il paesino è stato distrutto e abbandonato successivamente al terremoto del 1980, ma conserva ancora intatte le tracce umane, in particolare cucine arredate, oggetti quotidiani e la Chiesa della Madonna del Rosario.
Due borghi abbandonati si trovano invece in provincia di Avellino: sono Melito Irpino, che conserva ancora la Chiesa di Sant’Egidio e l’antico castello, e Conza Vecchia, dove si trovano ancora tracce di una vecchia presenza umana. Si tratta anche in questo caso di borghi che vennero abbandonati dopo il grave sisma del 23 novembre 1980, che rase al suolo molti paesi.
Una storia a parte è quella di Castelpoto, in provincia di Benevento, un centro che è stato colpito da due terremoti, quello del 1962 e poi quello del 1980, oltre che dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il centro storico del paese è totalmente abbandonato, mentre nella parte “nuova” ci troviamo di fronte al paradosso che metà di questa è popolata e l’altra metà no.