Il governatore della Campania Vincenzo De Luca torna a parlare del futuro politico della sua Regione: l’affondo è pensate e lui ha le idee ben chiare
Vincenzo De Luca, attuale presidente della Regione Campania, è uno che non le manda a dire, lo sappiamo bene. Il governatore non ha peli sulla lingua e combatte in quello in cui crede. Lo ha ribadito anche alla Città della Scienza nel corso del Giuramento di Ippocrate per i nuovi medici.

Il suo impegno è quello di difendere la Campania e tutto quello che è stato costruito in questi anni. È preoccupato per il futuro della Regione e manda un messaggio ben preciso. Vediamo di cosa si tratta.
Il governatore torna a parlare del futuro della Regione
Vincenzo De Luca non potrà ricandidarsi per la terza volta consecutiva a governatore della Campania. È quello che ha deciso la Corte Costituzionale dopo il ricorso del governo alla legge regionale che dava facoltà del terzo mandato e che dunque gli avrebbe dato la possibilità di ricandidarsi per la terza volta alla corsa per la presidenza della Regione.
Ecco allora che il presidente in carica non perde tempo per mettere i puntini sulle i e precisare che non intende perdere tutti gli sforzi fatti in questi anni per la sua regione. “Napoli e la Campania non sono in vendita, a nessuna forza politica. Non siamo in vendita” ha ribadito.

Il riferimento di De Luca è a coloro i quali stanno già ragionando e decidendo sulle scadenze istituzionali della Regione “senza sapere neanche che cosa è la regione Campania” ha ribattuto nel corso dell’evento alla Città della Scienza.
L’attacco e la presa di posizione
Il messaggio del governatore è per chi si sta già organizzando, anche a livello nazionale, per le prossime elezioni. “Pensano di dividersi le candidature a Roma. Una a me, una a te” attacca De Luca sottolineando che la Regione non è in vendita a nessuna forza politica.
Rivolgendosi ai nuovi medici che hanno giurato anche davanti a lui, anticipa che nelle prossime settimane assisteranno ad un po’ di caos mediatico proprio per la frenesia che si sta creando in seno alle elezioni.

Ma De Luca non ci sta a precipitare di nuovo indietro e far diventare ancora una volta la Campania una “palude”. Il lavoro che è stato fatto non può andare perduto precisa ancora il governatore: “Abbiamo sputato l’anima per ritrovare dignità, organizzazione”.
De Luca non ci sta: “Mi devono uccidere”
Vincenzo De Luca parla di “delitto” nei confronti della sua terra in riferimento all’elezione di nuove cariche decise dall’alto. Precisa che “Non siamo tutti uguali” e che la Campania non può essere diretta da emeriti analfabeti. Poi lancia il colpo conclusivo del suo affondo: “Mi devono uccidere se vogliono far precipitare nuovamente la Campania nella palude in cui era quando abbiamo iniziato il nostro lavoro. Non me la sento”. Insomma, il governatore non molla e non ci sta a lasciare.