La dieta mediterranea è uno stile alimentare tipico dei paesi del mediterraneo, in cui il ruolo centrale è svolto da prodotti come frutta, vegetali e, in particolare, cereali integrali.
Il biologo e fisiologo americano Ancel Keys coordinò, verso la metà del 20° secolo, una ricerca circa il ruolo dell’alimentazione sull’aterosclerosi e sulle patologie cardio-vascolari, in relazione con l’osservazione di meno numerosi eventi critici nelle popolazioni italiane e greche sedi di sbarchi alleati nella Seconda nella Seconda Guerra Mondiale.
Sempre lui inventò la piramide alimentare, ossia il modello grafico che indica quali cibi consumare ogni giorno e quali evitare per condurre uno stile nutrizionale corretto.
Ancel Keys tornò nel dopoguerra in Italia: a Napoli, condusse un’indagine con i medici relativamente alle malattie più diffuse per capirne e studiarne il legame con l’alimentazione. Scoprì così che la cucina tradizionale campana lasciava basso il valore del colesterolo nel sangue e che erano rari i casi di infarto miocardico; questo avveniva solo nelle classi meno abbienti perché si nutrivano con una cucina povera e non mangiavano quasi mai carne, a differenza delle persone benestanti che cucinavano il tradizionale sugo di carne con il parmigiano sulla pasta.
Proprio a Napoli sentì parlare di Pioppi, un grazioso borgo di pescatori che rientra nel comune di Pollica, nel Cilento, in provincia di Salerno), in cui ha vissuto fino a poco prima della sua morte avvenuta nel 2004, all’età di quasi 101 anni.
Con un alto numero di ultracentenari, Pioppi divenne la culla dei suoi studi sulla Dieta Mediterranea e qui intraprese una serie di studi sull’alimentazione degli abitanti della piccola frazione.
L’UNESCO ha ufficialmente sancito il 16 novembre 2010, a Nairobi, l’inserimento della Dieta Mediterranea nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.