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Il castello di Gesualdo e il legame con la musica

by jp4aati9

In provincia di Avellino si trova uno dei più affascinanti manieri dell’Irpinia e della Campania: il castello di Gesualdo.

Tra i monumenti più importanti dell’Irpinia, il castello si trova nel comune di Gesualdo (Avellino) e, oltre ad essere stato sede di comando dei grandi possedimenti feudali della potente famiglia Gesualdo, fu la dimora del principe Carlo Gesualdo, considerato uno dei padri della musica polifonica moderna, oltre che protagonista del famoso duplice delitto avvenuto a Napoli, a Palazzo San Severo.

L’architettura del castello di Gesualdo

Quattro torrioni circolari, con cortine cinte da rivellini e con corte centrale, delimitano il castello. La facciata del maniero richiama gli schemi architettonici ottocenteschi ma all’interno sono presenti testimonianze di arte gotica e elementi architettonici di stile rinascimentale.

Il castello di Gesualdo – La storia

Sull’origine del castello ci sono diverse tesi, ancora oggetto di studi: secondo una prima ipotesi, nel corso del VII secolo (in epoca longobarda) Romualdo, duca di Benevento, abbia comandato al suo precettore Sessualdo (o Gesualdo) di costruire una fortezza in un luogo che fosse difficilmente espugnabile: questo perchè l’imperatore bizantino Costante II minacciava il suo dominio. La fortezza venne affidata a Gesualdo dal quale prese il nome l’abitato che cominciava a svilupparsi intorno al castello.

Una seconda ipotesi ritiene invece che Radelchi I di Benevento, principe di Benevento, abbia fatto costruire la costruzione del castello nel IX secolo a difesa dei confini meridionali delle sue terre.

Tralasciando tali ipotesi, le prime notizie storiche risalgono al periodo della dominazione normanna (XII secolo) secondo cui il primo signore del castello fu Guglielmo d’Altavilla la cui famiglia possedette il feudo per cinque secoli.

Il principe Carlo Gesualdo e l’opera di rinnovamento del castello

Alla fine del 1500 il Principe Carlo Gesualdo opera un completo rinnovamento della struttura, anche grazie alla sua personalità artistica: fece infatti realizzare il cortile e loggia della torre meridionale, nuovi appartamenti e cucine attrezzate a ospitare una corte rinascimentale.

Venne inoltre realizzata la Sala del teatro e, nel contempo, le stanze e le gallerie furono decorate con pitture manieriste e fiamminghe. Il complesso fu anche abbellito con giardini e fontane.

Dopo ulteriori vari rimaneggiamenti e ormai in rovina, nel 1855 il castello diventa proprietà della famiglia Caccese che realizzò nuovi ambienti, restaurò la facciata e creò il collegamento tra il castello e piazza Neviera.

Carlo Gesualdo, il principe dei musici

Carlo Gesualdo, noto come Gesualdo da Venosa (Venosa, 8 marzo 1566 – Gesualdo, 8 settembre 1613), è stato un compositore italiano, appartenente alla nobile famiglia napoletana dei Gesualdo. Lo zio, da parte di madre, era il famoso cardinale e arcivescovo Carlo Borromeo, noto come San Carlo. Gesualdo fu principe di Venosa, conte di Conza e signore di Gesualdo.

Il suo nome è legato alla musica e in particolare alla musica polifonica: fu infatti compositore di madrigali e di musica sacra ed è considerato uno dei principali innovatori del linguaggio musicale.

Secondo alcuni, Carlo Gesualdo è da considerarsi il più importante madrigalista del suo tempo.

Gesualdo, dal XX secolo, ispirò, oltre ad alcuni compositori moderni, anche la realizzazione di fiction e drammi musicali. Il principe è famoso anche per essersi macchiato del delitto della prima moglie (che era anche sua cugina), Maria d’Avalos, con l’amante di lei, Fabrizio Carafa, duca d’Andria e conte di Ruvo; l’omicidio avvenne a Napoli, a Palazzo San Severo (Palazzo di Sangro), in vico San Domenico Maggiore.

Carlo Gesualdo, nonostante la legge giustificasse l’atroce delitto compiuto, si rifugiò nella fortezza di Gesualdo (il Castello di Gesualdo) ma dopo tre anni e quattro mesi si sposò a Ferrara con Eleonora d’Este.

Successivamente tornò a Napoli e poi definitivamente a Gesualdo in cui fece costruire tre chiese e due conventi: uno per i Domenicani e uno per i Cappuccini. Nel castello fece realizzare, tra l’altro, un teatro per la rappresentazione delle sue opere ed una stamperia per la pubblicazione dei testi musicali. In questo modo il castello di Gesualdo divenne uno tra i più importanti centri musicali del tempo, frequentato da appassionati e letterati, tra cui anche Torquato Tasso.

Di notevole importanza è il convento dei Cappuccini, che comprende un edificio (ristrutturato e inaugurato il 6 giugno 2004 dopo i danni del terremoto del 1980), un grande giardino e la chiesa di Santa Maria delle Grazie in cui si trova l’imponente tela del 1609 intitolata Il perdono di Carlo Gesualdo (nota come Pala del perdono) e attribuita a Giovanni Balducci.

Gesualdo, fonte d’ispirazione di compositori e musicisti ieri e oggi

Gesualdo ebbe una grande influenza su diversi compositori della sua epoca ma, seppur quasi dimenticato durante il Rinascimento, fu preso come riferimento dal XX secolo da numerosi artisti musicali: solo a titolo di esempio, Igor’ Fëdorovič Stravinskij, famoso compositore e direttore d’orchestra, scrisse nel 1960 un lavoro orchestrale: Monumentum pro Gesualdo da Venosa ad CD Annum, una riscrizione di tre madrigali per orchestra; sempre nel 1960, su questa musica, George Balanchine realizzò un balletto: Monumentum pro Gesualdo, con il New York City Ballet.

Franco Battiato ha dedicato al compositore il brano Gesualdo da Venosa, contenuto nell’album L’ombrello e la macchina da cucire (1995). Pino Daniele, nell’album Medina (2001) ha arrangiato e interpretato Ahi disperata vita madrigale a 5 voci dal terzo libro di madrigali di Gesualdo da Venosa.

A Gesualdo da Venosa è stato intitolato il Conservatorio Statale di Potenza, in Basilicata.

La riapertura al pubblico del Castello di Gesualdo

Il terremoto del 1980 dell’Irpinia causò forti danni al maniero e, dal 2000, sono iniziati i lavori di recupero: nel dicembre 2015 il Castello di Gesualdo è stato riaperto al pubblico ma, a causa dei lavori di restauro dell’ala ovest del Complesso, il percorso aperto attualmente ai visitatori riguarda gli ambienti dell’area Sud-Est, con l’accesso alle sale nobili, al giardino pensile e agli allestimenti museali.

Periodicamente la struttura ospita concerti, incontri culturali e manifestazioni spesso collegati alla storica figura di Carlo Gesualdo.

La mostra permanente sugli strumenti musicali a Gesualdo

All’interno del castello è visitabile la mostra permanente “Carlo Gesualdo da Venosa. Gli strumenti musicali” a cura di Luigi Sisto (Professore di storia degli strumenti musicali presso Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli).

  

Si tratta della prima ricostruzione in assoluto degli strumenti musicali appartenuti al Principe madrigalista Carlo Gesualdo ed è frutto della lettura dei documenti relativi ai beni presenti nel Castello di Gesualdo nel 1630.

Tali documenti hanno fornito importanti informazioni sulle tipologie di strumenti musicali appartenuti al Principe Carlo Gesualdo: arciliuto, clavicembalo cromatico, chitarra, organo, tiorba.

Visitare il Castello di Gesualdo (Aggiornamento: luglio 2023)

Le aperture del Castello sono previste tutti i fine settimana (sabato-domenica) e festivi. Durante la settimana sono previste aperture solo su prenotazione. Per maggiori informazioni: E-mail: guidocoop@hotmail.com Tel. 3490594734 – 3450459691.

Per Informazioni generali, visite al Castello di Gesualdo, ospitalità ed eventi consulta il sito web della Proloco: www.prolocogesualdo.jimdo.com

Come arrivare al Castello di Gesualdo

in AUTO

Via Autostrada, provenendo da Nord e Sud Italia:

Autostrada A16 (Napoli-Canosa): uscire al casello di Grottaminarda e seguire indicazioni per Gesualdo; (distanza dal casello: 9 Km);

Tramite Strade Statali:

Provenendo da AVELLINO-BENEVENTO o NAPOLI

Statale 90 delle Puglie: proseguire fino al Passo di Mirabella Eclano e prendere la SS 303 (Passo Eclano-Rapolla (PZ), continuare per 7 km fino all’uscita Gesualdo;    

Provenendo da AVELLINO-SALERNO o NAPOLI

Statale 400 (Ofantina): proseguire in direzione Paternopoli, prendere la S.p. 291 (Bretella San Mango-Paternopoli) fino all’uscita Paternopoli quindi proseguire in direzione Villamaina e prendere la Sp 428 (Villamaina-Gesualdo); (Distanza dall’uscita Paternopoli: 10 Km).

In alternativa, dopo l’uscita Paternopoli è possibile percorrere la strada comunale San Lorenzo di Gesualdo (Ausilio navigatore) o la strada di collegamento con Fontanarosa.

 in AUTOBUS

Corse giornaliere da Avellino e Napoli via Grottaminarda con il Servizio Air Autotrasporti Irpini.

 in TRENO

– Stazione Ariano Irpino, 25 km da Gesualdo;

– Stazione Benevento, 40 km da Gesualdo.

 

– Stazione Napoli Centrale, 90 km da Gesualdo.e aperture del Castello sono previste tutti i fine settimana (sabato-domenica) e festivi. Durante la settimana sono previste aperture solo su prenotazione. Info e recapiti: E-mail: guidocoop@hotmail.com Tel. 3490594734 – 3450459691.

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