La Cattedrale di Aversa è dedicata a San Paolo apostolo.
I lavori ebbero inizio in seguito all’istituzione, nel 1053, da parte di papa Leone IX, della diocesi di Aversa e si conclusero nel 1090.
La costruzione durò alcuni decenni e fu completata nel 1090.
La cattedrale ha subito vari rimaneggiamenti nei secoli XV e XVIII a causa di terremoti e dell’originaria struttura romanica rimangono pochi elementi anche se molto belli come il Deambulatorio normanno semicircolare che richiama l’architettura di cattedrali francesi, e l’Antico Portale d’Ingresso, sul lato nord.
La facciata e la forma attuale risalgono al 1715; l’altare maggiore è di Luigi Vanvitelli.
L’attuale campanile risale al 1493 (sostituì un altro crollato in seguito ad un terremoto) mentre l’arco che lo collega alla chiesa è del 1733.
Il Duomo ha la forma di croce latina a tre navate: quella centrale si distingue da quelle laterali attraverso una serie di lesene. Queste sono sormontate da archi con decorazione corinzia.
A differenza della facciata, l’interno della Cattedrale ha perso tutti gli elementi barocchi ma ha conservato lo stile romanico. L’interno è stato molto danneggiato dai terremoti, ma presenta ancora una delle caratteristiche di questa chiesa: il deambulatorio, risalente al 1090, che è la parte più antica della struttura, rimasta ancora oggi intatta.
Altro elemento architettonico singolare è rappresentato dalla cupola ottagonale (sostituì la cupola precedente, crollata nel corso di terremoti), la quale cinge la sommità del Duomo come una vera e propria corona. La struttura, mirabile esempio di architettura normanna, è divisa in otto piccole parti e culmina con un baldacchino fatto di quattro colonne in marmo. e arricchisce la già maestosa cattedrale.
All’interno sono presenti capolavori della pittura, con opere di Francesco Solimena, Paolo De Majo, Cornelius Smet,
e della scultura come i frammenti delle rovine delle antiche città di Cuma, Atella e Liternum (epoca greco-romana), la stele normanno-vichinga di “Sigurd e il drago” dell’ XI secolo), il Trono Episcopale in marmo del 1493, l’Ipogeo del Vescovo Balduino de Balduinis, oppositore di Galileo (1582), la copia in miniatura del Tempio di Loreto del 1630) e il Mausoleo del Cardinale Caracciolo del 1738.
Foto di Alfredo Valente