Non molti sanno che il famoso ‘cavallino rampante’, simbolo del brand automobilistico della Ferrari, fu ispirato dal cavallo ‘persano’, allevato in epoca borbonica in Campania.
Il cavallo persano
All’epoca della dinastia dei Borbone, infatti, fu selezionata e creata questa pregiata razza equina, nata da un incrocio tra stalloni turchi e fattrici locali, allo scopo di realizzare una cavalleria reale di grande pregio.
Il ‘persano’ è infatti un cavallo possente ed elegante, caratterizzato da velocità e destrezza.
L’allevamento si trovava nel Sito reale borbonico di Persano, frazione di Serre, attuale comune in provincia di Salerno, oggi sede della brigata bersaglieri “Garibaldi”.
I Savoia, nel 1874, per cancellare le tracce del precedente regno borbonico, decisero di eliminare l’allevamento della Real razza Persano, chiudendo le scuderie e mettendo i cavalli all’asta.
La razza fu ricostituita alcuni anni più tardi, nel 1900, quando il governo decise infatti di ricostituirla dandole il nome di “razza governativa di Persano”.
Ancora oggi, nello stemma della provincia di Napoli, il cavallo persano è rappresentato in posizione rampante, sovrastato da una corona.
La Ferrari e il cavallo persano
Il nesso con la scuderia di Maranello nasce nel 1923: Enzo Ferrari, padre del noto marchio automobilistico, utilizzò il simbolo del cavallo persano traendo ispirazione dal pilota aereonautico Francesco Baracca, eroe della Seconda Guerra Mondiale e appassionato di cavalli.
L’aviatore aveva dipinto sulla fusoliera del suo aereo la sagoma del proprio cavallo e sembra che fu proprio la madre di Baracca a suggerire a Enzo Ferrari di inserire il ‘cavallino rampante’ sulle sue auto, come porta fortuna.
Così fu e oggi quel cavallo, che caratterizza il brand Ferrari, è simbolo di velocità, eleganza e prestigio, proprio come il cavallo di epoca borbonica.